Mai come ora, le settimane che ci attendono sono cruciali per il futuro dell’Xm24 e dei progetti che attraversano e animano lo spazio.
In questi anni non ci siamo mai sottratti al confronto politico con il quartiere e la città, nella convinzione che la partecipazione degli spazi sociali, dell’associazionismo, dei singoli abitanti sia essenziale quando a essere in discussione sono le grandi trasformazioni urbane. In quest’ottica siamo stati tra i promotori del laboratorio di urbanistica partecipata dell’ex mercato (poi sbandierato come fiore all’occhiello delle buone pratiche partecipative dall’amministrazione Cofferati). Lì abbiamo portato i progetti e le pratiche che nel tempo hanno preso corpo all’Xm24, dal mercato contadino biologico alla promozione di un’esperienza di orti urbani didattici.
Ad anni di distanza, il nuovo piano di gestione del traffico, deciso a tavolino e senza alcun processo partecipativo, stravolge il progetto urbanistico deciso dal laboratorio. Continuando ad accumulare anni di ritardo nei cantieri della TAV (il disastro ambientale prodotto è sotto gli occhi di tutti…), Trenitalia non si farà carico della costruzione del passante nord-sud e così la gran parte del traffico della Bolognina transiterà lungo via Gobetti.
Nei prossimi mesi l’amministrazione comunale demolirà una parte consistente dell’Xm24 per fare spazio alla costruzione di una maxirotonda. Saranno rasi al suolo i locali che ospitano la palestra e la cucina, nonché il piazzale su cui da dieci anni si svolge il mercato contadino biologico. Scoprendolo quasi per caso, siamo stati promotori di un nuovo percorso partecipativo di quartiere. Insieme alle altre esperienze sociali, culturali e ricreative interessate dai cantieri dell’ex mercato, abbiamo avanzato una serie di proposte – tra cui un’udienza conoscitiva sulla rotonda di via Gobetti – ma non è mai arrivata alcuna risposta. Evidentemente si è preferito dare ascolto al “partito del mattone” che non vuole rinunciare a pochi metri di cantiere. Del resto è ben noto che a Bologna, come in molte altre città, la speculazione edilizia ha la meglio su tutto il resto.
Nel frattempo non siamo rimasti a guardare. Ci siamo impegnati in un percorso, complesso e al contempo per noi estremamente rilevante, per la promozione e la valorizzazione delle esperienze sociali autogestite, che non possono trovare un proprio pieno riconoscimento all’interno delle normative che regolano l’associazionismo, né tantomeno in quelle che regolano le attività commerciali. Lo abbiamo fatto, e continueremo a farlo, pubblicamente in un dibattito aperto al quartiere e alla città.
Ora, però, chiediamo anche all’amministrazione comunale di assumersi le proprie responsabilità, convocando un tavolo di confronto con tutti gli assessorati competenti in cui venga illustrato lo stato di avanzamento dei lavori e le ragioni delle modifiche al progetto uscito dal Laboratorio di urbanistica partecipata e che venga riaperto in quartiere il percorso interrotto all’inizio del 2012 senza alcuna spiegazione.
Ma vogliamo essere chiari: non siamo disponibili a “trattative” per singoli comparti, a incontri con singoli amministratori che si contraddicono l’uno con l’altro, molto spesso per la banale ragione che non sono a conoscenza delle cose. Così come non siamo disposti a rinunciare a uno solo dei progetti che, nel loro complesso, realizzano l’esistenza politica e sociale dell’Xm24. Non vogliamo certo ridurre l’esperienza dell’Xm24 a un insieme di box di servizi prestati gratuitamente alla città e per questo non rinunceremo a uno spazio all’aperto che continui a funzionare come “piazza” pubblica che quotidianamente si attraversa e si contamina.
A tutti quelli che a vario titolo attraversano l’Xm24 chiediamo di prendere parte attivamente al percorso pubblico che stiamo intraprendendo, partecipando alle assemblee aperte di gestione il martedì sera alle 21 e alle iniziative che metteremo in campo nei prossimi mesi.
Spazio pubblico autogestito Xm24
Associazione Campi Aperti