in 4000 chiedono lo stop del cantiere

da L’unita del 17 febbraio 2004 pubblicato nell’edizione di Bologna (pagina 2)

Quasi quattromila cittadini, guidati dal presidente del quartiere Mazzanti, chiedono a palazzo d’Accursio di bloccare i cantieriIl Navile al Comune: «Stop al progetto per l’ex mercato»
di Andrea Bonzi

Dalla Bolognina un solo grido: «Comune, ferma tutto». Un messaggio chiaro, indirizzato a palazzo D’Accursio, arriva dai quasi quattromila cittadini del Navile firmatari della petizione dell’associazione «Fuori le mura», nonché dai 450 iscritti al centro «Katia Bertasi» e dai ragazzi che hanno realizzato lo spazio «Xm 24» di via Fioravanti, recentemente vittima, per errore, della “visita” delle forze dell’ordine. Per tutti loro, capitanati da Claudio Mazzanti, presidente del Quartiere Navile, il progetto di riqualificazione dell’ex mercato ortofrutticolo, così come ideato dal Comune di Bologna, non va bene. Ora che l’Arpa, alcuni giorni fa, ha bocciato per la seconda volta la risistemazione dell’area (che prevede sede unica dell’amministrazione, parcheggi e spazi sportivo-ricreativi), la protesta riprende forza e mira a un ripensamento globale di un piano che «distrugge soprattutto il tessuto di una comunità». Cosa chiedono esattamente i residenti? «Vogliamo sederci a un tavolo per ridiscutere il piano con respiro più ampio – esordisce Mazzanti – e più attento alle esigenze dei cittadini». Dopo la dismissione di industrie importanti, nella zona c’è «uno spazio enorme da riqualificare – continua Mazzanti – e bisogna utilizzare uno sguardo d’insieme. Prima di tutto facendo una Valutazione d’impatto ambientale (Via) dei lavori che metta insieme l’ex mercato, il Duc fiera e la costruzione della nuova sede del Comune». I cittadini si lamentano innanzitutto nel progetto la scarsità del verde, «non utilizzabile per attività ricreative – aggiunge Pierluigi Vitiello, presidente dell’associazione “Fuori le mura” -, mentre invece la Bolognina avrebbe bisogno di un grande parco pubblico». C’è dell’altro: «l’asse attrezzato, via Carracci e la rotonda di collegamento «avrebbero dovuto essere interrati, come previsto nel precedente progetto» e la scuola è stata spostata in una zona lontana dalle case. Per Mazzanti, invece, le priorità della zona sono ben altre: case popolari a basso costo (visto che il Comune è proprietario del 48% dell’area), servizi e verde pubblico. Domani (ore 21) al «Katia Bertasi» si terrà un’assemblea pubblica sull’argomento, con esperti del settore dell’Ulivo e di Rifondazione comunista, mentre venerdì sarà organizzato un corteo (partenza da piazza dell’Unità) promosso dall’«Xm24» contro le speculazioni edilizie. Nell’occasione, saranno diffusi questionari sul futuro dell’area e organizzate visite guidate all’interno dell’ex mercato.

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